Da diversi anni ormai, la normativa vigente ha imposto l’attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche, così da facilitare la quotidianità di chi vive in prima persona una condizione di disabilità fisica e, per questo, non deve rinunciare a lavorare e a muoversi agevolmente negli spazi privati.
Molto utili a questo scopo possono rivelarsi gli ascensori per disabili. Nel momento in cui li si chiama in causa, è doveroso sottolineare che, nel corso degli anni, il legislatore ha messo in primo piano diverse linee guida relative alle loro caratteristiche.
Se ti stai facendo domande in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare la risposta.
Ascensori per soggetti disabili: cosa sapere sulle loro misure
Quando si parla di ascensori per disabili, il primo aspetto da chiamare in causa riguarda indubbiamente le loro misure. A tal proposito, è bene sottolineare che sono diverse a seconda del fatto che l’ascensore venga installato in:
- Un edificio a uso residenziale
- Un complesso a destinazione non residenziale
Entrando nel vivo di ciascuna di queste due tipologie, è possibile trovare ulteriori alternative. Parliamo nello specifico degli edifici già esistenti e di quelli in costruzione. Ecco, nel dettaglio, i riferimenti a cui attenersi.
Ascensori per disabili in edifici residenziali: come devono essere?
Quando si parla di ascensori per disabili installati in edifici a uso residenziale, è doveroso specificare che la cabina deve rispondere a regolare specifiche per quanto riguarda le dimensioni minime. Parliamo di non meno di 130 cm di profondità e di un valore minimo per quanto riguarda la larghezza pari a 95 cm.
Ascensori omologati per disabili in edifici a uso non residenziale: le misure minime
Cosa dire, invece, degli ascensori omologati per disabili in edifici a destinazione non residenziale? Che in questo caso le misure – sempre minime – sono leggermente differenti rispetto a quelle che abbiamo ricordato in precedenza.
In questo frangente, abbiamo a che fare con una profondità che non deve essere inferiore ai 140 cm. Per quel che concerne invece la larghezza, ricordiamo che non è possibile andare sotto ai 110 centimetri.
In questo caso, un doveroso cenno deve essere dedicato anche alla porta con luce, che non deve essere inferiore agli 80 cm. A differenza di quanto dettagliato nel punto precedente, se si ha intenzione di installare un ascensore omologato per persone a ridotta mobilità in un edificio a destinazione non residenziale – p.e. un palazzo con soli uffici – bisogna tenere conto anche di uno spazio antistante alle porte dell’ascensore stesso. Il suddetto deve avere un’estensione non inferiore a 1,5 metri quadri.
Fino ad ora, abbiamo parlato di riferimento per gli edifici di nuova costruzione. Cosa dire, invece, di quelli già esistenti? Che, fatta eccezione per le situazioni in cui non è possibile installare cabine di dimensioni più grandi, è necessario considerare le seguenti misure minime:
- 120 cm di profondità
- 80 cm di larghezza
Lo spazio antistante alle porte deve avere un’estensione pari a 1,4 metri quadri.
Sistemi di apertura
Sono diversi gli aspetti a cui fare attenzione quando ci si documenta sulle caratteristiche degli ascensori omologati per disabili. Uno di questi riguarda i sistemi di apertura.
Come devono essere? Tra le alternative a cui si fa ricorso più spesso rientrano:
- Le cellule fotoelettriche
- Le costole mobili
Sempre in merito all’apertura, è doveroso specificare che i suoi tempi devono essere tali da far sì che la persona con ridotta mobilità abbia modo di entrare e di uscire agevolmente dal vano (questo vale soprattutto se si pensa a coloro i quali hanno la necessità di salire in ascensore con la carrozzina, spesso senza accompagnatore).
Un altro punto da ricordare quando si parla di ascensori adatti ai disabili riguarda lo stazionamento ai piani, che deve necessariamente avvenire a porte chiuse.
Come non ricordare poi le caratteristiche della bottoniera? Nel momento in cui si installa l’ascensore, bisogna consultarsi con il progettista e assicurarsi che quest’ultima sia facilmente raggiungibile da chi si trova in sedia a rotelle e che i tasti siano utilizzabili anche da ipovedenti e non vedenti.