Quando si decide di aprire una nuova attività, si è spesso costretti a passare attraverso una trafila di burocrazia e problematiche varie. Ciò vale anche per il progetto di un ristorante.
La ristorazione, in genere le attività ricettive, rappresentano i settori che in Italia continuano a funzionare nonostante la crisi. Dunque aprire un ristorante potrebbe essere un’idea azzeccata.
Bisogna però considerare che il tutto va pianificato con cura e cognizione di causa, altrimenti i rischi di chiusura a un anno dall’apertura dell’attività sono altissimi. L’investimento sarà importante, inoltre bisogna mettere in conto che anche nella migliore delle ipotesi, all’inizio il lavoro per recuperare tale investimento sarà tantissimo.
Detto ciò, vediamo i requisiti burocratici necessari per l’apertura di un ristorante.
Aprire un ristorante: i requisiti per legge
Ecco i requisiti richiesti per legge:
- Avere l’abilitazione SAB (necessaria per la somministrazione di alimenti e bevande)
- Destinazione d’uso dell’immobile, relative autorizzazioni e dioneità
- Iscrizione all’INPS
- Iscrizione all’INAIL
- Piano HACCP (sostituisce il libretto sanitario). Questo è necessario affinché non solo il gestore, ma anche il personale impiegato nel locale, sappiano come preparare, manipolare e somministrare cibi e bevande
- Apertura di una Partita IVA in forma individuale o costituzione di una società
- Compilazione della SCIA (Certificata di Inizio Attività)
- Iscrizione al Registro delle Imprese
Come si può valutare da sé, la burocrazia non è poca e se non si è navigati, meglio rivolgersi a un commercialista che dia una mano in questa fase.
Una volta scontata la parte burocratica, si viene all’idea di progetto che si vuole costruire. Molti imprenditori sottovalutano la redazione di un buon business plan, che in realtà è una fase essenziale (anche per ottenere finanziamenti).
Il Business Plan
Non è sufficiente essere dei cuochi provetti per aprire un ristorante. Per quanto questa affermazione può sembrare banale, sono in molti che si avventurano in attività imprenditoriali senza cognizione di causa. Il business plan è un modo per pianificare con cura un progetto e cercare di anticipare a monte le problematiche (per approfondire, visitare questa ottima guida su un business plan per ristorante, sul sito Softwarebusinessplan.it).
Come detto il documento business plan è essenziale per poter chiedere un finanziamento a un istituto creditizio. Vediamo a grandi linee come dovrebbe essere strutturato tale documento:
- Studio del progetto: la prima fase non può che riguardare lo studio del mercato della ristorazione. Bisogna cioè decidere che tipo di ristorante si vorrebbe aprire, il target di clienti, le tendenze nell’area scelta, il tipo di cucina che si vuole offrire ai clienti potenziali.
- Investimenti: va fatto uno studio sugli investimenti necessari a dotare il locale di quanto serva per partire. Vi rientra anche l’analisi delle materie prime e dei fornitori
- Costi: va fatta una proiezione sul fabbisogno finanziario, con una divisione tra costi fissi e variabili (e ovviamente questi ultimi sono più difficili da calcolare)
- Marketing: su può mettere su un progetto splendido, ma se nessuno ne viene a conoscenza sarà lavoro sprecato. Per questi motivi va messo in piedi anche un attento piano di marketing (che comprenda anche il digital marketing, dal quale ormai non si può prescindere).