Gunpla: l’arte del modellismo ispirata ai Mobile Suit Gundam
Nel vasto universo della cultura pop giapponese, pochi fenomeni sono riusciti a raggiungere la popolarità, la longevità e il fascino dei Gunpla, i celebri model kit dedicati ai Mobile Suit della saga Gundam. Questi kit di montaggio, nati come estensione dell’immaginario creato dall’anime del 1979, rappresentano oggi un hobby che unisce creatività, precisione e una passione senza tempo. Avvicinarsi a questo mondo significa entrare in un territorio dove la fantasia mecha incontra l’arte del modellismo, e dove ogni appassionato può costruire la propria collezione di model kit Gunpla lasciandosi guidare dall’immaginazione.
Le origini del fenomeno Gunpla
Il termine “Gunpla” nasce dalla fusione delle parole Gundam e plastic model, e identifica quei kit di montaggio prodotti per riprodurre i Mobile Suit della storica serie creata da Yoshiyuki Tomino e dallo studio Sunrise. La diffusione dei primi kit risale all’inizio degli anni ’80, quando il successo dell’anime iniziò a espandersi tra giovani e adulti, trasformando l’immaginario dei robot giganti in un vero e proprio fenomeno culturale. Nel Giappone di quel periodo, il modellismo statico era già un hobby diffuso, ma i primi kit dedicati ai Mobile Suit portarono una ventata di freschezza. Le figure di Gundam, Zaku e altri mecha iconici venivano vendute in scatole dai colori vivaci, con illustrazioni d’impatto che esaltavano la potenza e l’estetica futuristica dei robot. Sebbene i primi modelli fossero relativamente semplici, spesso in un unico colore e con mobilità limitata, catturarono immediatamente l’attenzione dei fan della serie, desiderosi di riprodurre nella realtà ciò che vedevano sullo schermo. La popolarità crebbe rapidamente e i negozi di giocattoli si riempirono di scatole dedicate ai model kit di Gundam.
Gunpla e la passione per il modellismo in Giappone
In Giappone, costruire modelli in scala non è semplicemente un passatempo, ma una forma di artigianato che richiede pazienza, cura e dedizione. Questo hobby affonda le radici nella tradizione dei lavori manuali, dove l’attenzione al dettaglio e la ricerca della perfezione rappresentano valori fondamentali. Il montaggio dei kit ispirati ai Mobile Suit è diventato così un’attività che entusiasma non solo chi ama la serie Gundam, ma anche chi trova soddisfazione nel lavorare con le mani, nel vedere prendere forma un oggetto tridimensionale a partire da semplici sprue di plastica. Si tagliano i pezzi, si assemblano le parti, si levigano le imperfezioni, si applicano decalcomanie, si possono aggiungere effetti di invecchiamento, colori personalizzati o addirittura parti autocostruite.
L’evoluzione dei Gunpla negli anni
Dal loro debutto nei primi anni ’80, i Gunpla hanno subito una trasformazione straordinaria. I primi kit erano caratterizzati da una struttura semplice, mobilità limitata e un design poco articolato. Con il passare del tempo, tuttavia, Bandai ha introdotto nuove tecnologie, materiali migliori e una progettazione più accurata, dando vita a linee che oggi rappresentano standard internazionali nel mondo del modellismo.
La prima grande rivoluzione fu l’introduzione dei High Grade (HG), a partire dagli anni ’90: kit più dettagliati, con mobilità avanzata e un montaggio accessibile anche ai principianti. Successivamente nacquero i Master Grade (MG), pensati per un pubblico più esperto e dotati di scheletri interni (inner frame) che permettono pose dinamiche e stabilità superiore. Ancora più avanzati sono i Perfect Grade (PG), considerati la punta di diamante dei Gunpla: modelli estremamente complessi, ricchi di componenti, spesso dotati di parti luminose e finiture altamente realistiche. A completare la gamma si aggiungono gli Entry Grade (EG), ideali per chi vuole iniziare senza difficoltà, e gli Real Grade (RG), che combinano la precisione dei PG e la compattezza degli HG.
Gunpla come fenomeno globale
La diffusione internazionale della serie Gundam, grazie ad anime, film e videogiochi, ha portato milioni di appassionati a scoprire i kit di montaggio. Negli Stati Uniti, in Europa e nel Sud-Est asiatico sono nate community vivaci, capaci di condividere tecniche, realizzazioni e consigli attraverso forum, social network e piattaforme video.
Molti eventi dedicati al modellismo includono ora sezioni specifiche per i Gunpla, e il prestigioso GBWC (Gunpla Builders World Cup) attira ogni anno modellisti da tutto il mondo, pronti a competere con creazioni elaborate che uniscono arte, ingegneria e fantasia. Questo spirito internazionale ha contribuito a rendere Gundam un’icona pop, non più limitata all’immaginario giapponese ma riconosciuta globalmente come simbolo di creatività e cultura otaku.
Il valore collezionistico dei Gunpla
Accanto all’aspetto creativo, questo mondo include una dimensione collezionistica che negli anni è diventata sempre più rilevante. Alcuni kit vintage, prodotti negli anni ’80 o ’90, sono oggi ricercatissimi dai collezionisti, così come le edizioni limitate, i modelli esclusivi degli store Bandai o quelli distribuiti solo in occasione di fiere ed eventi.
Il valore di un Gunpla può crescere nel tempo, soprattutto se la scatola è conservata in buone condizioni o se il modello appartiene a una tiratura speciale. Per molti appassionati, possedere un pezzo raro è motivo di orgoglio, un tassello prezioso che arricchisce la propria raccolta. In questo modo, non è più solo un semplice hobby ma un oggetto culturale e, in alcuni casi, un vero investimento.