Come si diventa traduttore professionale

Come si diventa traduttore professionale

Chi ha intenzione di diventare traduttore professionale può trovare, allo stato attuale, numerose offerte di lavoro, in un settore che sta conoscendo una crescita costante e che è in grado di garantire margini di guadagno più che significativi. Uno dei punti di forza di questa professione va individuato nella sua flessibilità: non è detto, infatti, che ci si debba accontentare della classica vita da ufficio, dal momento che sono tanti coloro che decidono di operare come freelance, lavorando in autonomia e gestendo i propri tempi e i propri impegni come meglio credono.

Il titolo di studio

La formazione è indispensabile per un traduttore professionale: una laurea in lingue straniere costituisce un ottimo punto di partenza per aggredire il mondo del lavoro, e al tempo stesso fornisce un ottimo supporto per cogliere i più importanti aspetti professionali, linguistici e tecnici della carriera che si prospetta. La laurea, però, non è un vincolo imprescindibile, a maggior ragione nel caso in cui si decida di lavorare da freelance: e se proprio si vuol essere certi di aggiornare o di affinare le proprie competenze linguistiche, nulla vieta di iscriversi a un corso ad hoc. Così, si può entrare in contatto anche con le tecnologie più recenti che semplificano e supportano il lavoro dei traduttori, dal project management ai software che vengono impiegati per le traduzioni.

Non solo formazione

Se il percorso formativo è importante, anche costruirsi una buona rete di contatti serve ad aumentare le opportunità di lavoro: l'impegno in cui ci si deve cimentare, soprattutto nei primi tempi, è quello di avviare un network di relazioni, a seconda del ramo in cui ci si vuol specializzare. Non è superfluo sottolineare, infatti, che chi si occupa di traduzioni di romanzi e di poesie ha skills diverse da quelle di un traduttore di contratti e documenti commerciali, così come chi traduce testi scientifici ha competenze differenti rispetto a quelle di chi traduce documenti economici. 

Andare all'estero

Un consiglio sempre valido è quello di recarsi all'estero e di vivere per quanto più tempo possibile nel Paese in cui si parla la lingua di cui ci si occuperà: ciò permette non solo di migliorare la propria speaking e la propria listening, e quindi la pronuncia e la capacità di ascoltare, ma anche di immergersi a tutti gli effetti nel contesto culturale di riferimento. Un traduttore professionale, infatti, non si limita a traslare una certa quantità di vocaboli da un idioma a un altro, ma deve essere ben consapevole della cultura in cui entrambe le lingue si sono sviluppate e continuano ad evolversi.

L'aggiornamento costante

Insomma, per provare a diventare un bravo traduttore o una brava traduttrice professionale, la laurea rappresenta appena il punto di partenza da cui cominciare, ma poi è necessario agire per sviluppare le proprie capacità. Dal punto di vista tecnico e burocratico, per il momento in Italia non è previsto alcun albo dei traduttori, né ci sono ordini professionali per la categoria: questo vuol dire che per lavorare non c'è bisogno di passare alcun esame o ottenere licenze specifiche.