Cos’è il sovraindebitamento e come affrontarlo? Se lo chiede chi teme di versare in una condizione di indebitamento e vorrebbe uscirne, magari utilizzando tutti gli strumenti legali a sua disposizione.
Nella guida che segue rispondiamo a queste domande. Leggi alla mano, forniremo una definizione di questa condizione, spiegheremo cos’è il sovraindebitamento e come affrontarlo sfruttando gli strumenti che lo stesso ordinamento italiano mette a disposizione. Opereremo un focus sulle soluzioni di sovraindebitamento e offriremo consigli pratici.
Cos’è il sovraindebitamento: definizione legale
Partiamo dalle basi, ovvero dalla definizione di sovraindebitamento. Faremo riferimento alla normativa principale, ossia alla legge n.3 del 2012.
Il sovraindebitamento, secondo la Legge n. 3 del 2012, è una condizione in cui una persona o un’impresa non riesce a far fronte ai propri debiti con il patrimonio liquidabile. Questa situazione riguarda soggetti non fallibili, come consumatori o piccoli imprenditori, e si verifica quando le passività superano stabilmente la capacità di adempiere alle obbligazioni contratte.
Il sovraindebitamento, per essere consolidamento tale, deve essere accompagnamento da specifici elementi.
- Squilibrio patrimoniale. Impossibilità di soddisfare regolarmente le obbligazioni.
- Debiti superiori alla capacità di pagamento. Eccedenza delle passività rispetto alle entrate o al patrimonio liquidabile.
- Soggetti non fallibili. Ovvero, la qualifica di consumatori, professionisti, piccoli imprenditori o enti non commerciali.
- Persistenza della crisi. Ossia, il carattere non temporaneo o contingente della condizione.
Come riconoscere una situazione di sovraindebitamento
Il primo passo per aderire alle soluzioni che l’ordinamento mette a disposizione consiste nel riconoscere lo stato di sovraindebitamento. Ecco alcuni indicatori chiave.
- Inadempimento costante dei debiti. Ritardi o impossibilità nel pagamento di rate o fornitori in modo regolare, segnale che le entrate non coprono gli obblighi finanziari assunti.
- Saldo negativo ricorrente. Bilancio mensile sempre in perdita, con spese superiori alle entrate disponibili, portando all’accumulo continuo di nuovi debiti per coprire quelli preesistenti.
- Patrimonio insufficiente per coprire i debiti. Valore complessivo dei beni posseduti inferiore all’importo totale delle passività, senza possibilità di risolvere la situazione con vendite straordinarie.
- Ricorso frequente al credito. Utilizzo regolare di prestiti, carte di credito o fidi bancari per pagare spese ordinarie, segno di un equilibrio finanziario compromesso.
Segnalazioni di inadempienza: ricezione di solleciti di pagamento, avvisi legali o iscrizioni nei registri dei cattivi pagatori, evidenziando difficoltà persistenti nel rispettare gli obblighi contrattuali.
La legge n.3 del 2023: quali soluzioni offre
Dopo aver spiegato cos’è il sovraindebitamento spieghiamo come affrontarlo. Presentiamo le soluzioni mette a disposizioni dalla legge. Soluzioni efficaci, che consentono all’indebitato di tornare a respirare, finanche di chiedere nuovi finanziamenti e prestiti.
Piano del consumatore. È una procedura riservata ai consumatori che permette di riorganizzare i debiti in base alle reali capacità economiche del debitore, senza il consenso dei creditori. Il piano deve essere presentato al tribunale, accompagnato da una relazione dall’organismo di composizione della crisi (OCC) che certifichi la fattibilità della proposta. Il giudice valuta il piano, accertando che il debitore sia meritevole e non abbia agito con colpa o dolo. Una volta approvato, i creditori devono attenersi alle nuove modalità di rimborso.
Accordo di ristrutturazione dei debiti. Questa procedura è disponibile per imprenditori e professionisti non fallibili. Consiste in un accordo con i creditori che rappresentano almeno il 60% dei debiti totali, approvato dal tribunale. L’OCC redige una relazione sulla fattibilità dell’accordo e sulla convenienza rispetto alla liquidazione. Dopo l’omologazione del giudice, il piano diventa vincolante per tutti i creditori aderenti, garantendo un percorso strutturato per il rientro dal debito.
Liquidazione del patrimonio. È una procedura che prevede la vendita di tutti i beni del debitore per soddisfare, almeno parzialmente, i creditori. Il debitore presenta una domanda al tribunale, che nomina un liquidatore incaricato di gestire il patrimonio. Dopo la liquidazione, i debiti residui possono essere estinti, offrendo al debitore una possibilità di ripartire.
Come abbiamo visto, a giocare un ruolo chiave è l’OCC, ovvero l’Organismo di Composizione della crisi. Ecco un recap delle sue attività.
- Analisi della situazione debitoria. Verifica la condizione economico-patrimoniale del debitore e accerta la presenza dei requisiti per accedere alle procedure.
- Predisposizione di relazioni tecniche. Redige documenti che attestano la fattibilità e la convenienza delle soluzioni proposte (Piano del consumatore, Accordo di ristrutturazione).
- Gestione della procedura e monitoraggio. Assiste il debitore, media con i creditori, e supervisiona l’esecuzione dei piani approvati, garantendo trasparenza e conformità legale.
Prevenzione del sovraindebitamento
Prevenire è meglio che curare. Un detto che vale per tutto, a maggior ragione per condizioni spiacevoli come il sovraindebitamento. Come prevenirlo? Ecco qualche consiglio utile.
- Creare un budget mensile. Ossia, monitorare entrate e uscite per avere un quadro chiaro della propria situazione finanziaria. E’ fondamentale inoltre pianificare le spese evitando di impegnare risorse oltre le proprie capacità di reddito.
- Evitare un eccessivo ricorso al credito. Ovvero, limitare l’uso di prestiti, carte di credito o finanziamenti per spese non essenziali. Ciò comporta la valutazione attenta del rapporto tra debiti assunti e capacità di rimborso reale.
- Costruire un fondo di emergenza. Ossia, accantonare una parte delle entrate per far fronte a imprevisti, come spese mediche o perdita del lavoro, senza dover ricorrere a nuovo indebitamento.
Il consiglio più importante consiste però nel farsi assistere nell’espletamento delle proprie attività finanziarie. Per esempio, affidandosi a società che si pongono dalla parte del consumatore, come Rimborsiamo. ll team di Rimborsiamo è multidisciplinare, dunque in grado di rispondere a esigenze diverse.