Vendere una moto usata, tra privati, necessita di alcune accortezze per evitare problemi successivi nella gestione non soltanto delle pratiche burocratiche, quanto nelle fasi del trasferimento della somma pattuita.
Decidere come vendere una moto da privato non è immediato. Nella scelta degli strumenti da adottare, infatti, è fondamentale che le parti si ritrovino sulla modalità che va bene a entrambe, così che non ci siano fraintendimenti, oppure attriti.
Entrando nel merito delle tipologie di pagamento, la più sicura è ovviamente l’assegno circolare. Questo perché si tratta di uno strumento garantito dalla banca che l’emette e, di conseguenza, una volta in possesso del suo legittimo destinatario, il medesimo è sicuro che, presentandosi all’incasso, l’importo dovuto sarà versato fino all’ultimo centesimo. Si sceglie questa strada per evitare le secche di un normale assegno bancario, via breve perché non impegna né chi l’emette tantomeno chi lo riscuote, ma che pone certo qualche punto di domanda in più circa l’affidabilità del compratore. Non è infrequente, infatti, che una volta depositato in banca per la riscossione lo stesso risulti non coperto, con il risultato che non ci sarà alcun incasso a disposizione del venditore del mezzo.
L’adagio “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” ben inquadra la questione, con la consapevolezza che, pur guardando alla fiducia reciproca quale valore fondante di qualsiasi trattativa tra persone ragionevoli, il rischio di non ottenere il dovuto è forte, troppo forte per non tutelarsi almeno un pochino.
Istruzioni su come vendere una moto da privato
Se, come detto, l’assegno circolare consente di dormire sonni tranquilli, il passaggio di proprietà dietro corresponsione di contanti non è da disdegnare. Non lo è affatto, anzi, considerando che il possesso della cartamoneta assicura a chi l’ha in mano la più rosea conclusione della trattativa in corso.
L’innalzamento del tetto, in questo senso, aiuta parecchio. Dall’inizio del 2023, infatti, si può pagare fino a 5mila euro, considerazione che facilita la gestione tra privati della vendita di una motocicletta. La questione, semmai, riguarda i passi successivi all’incasso, giacché non è detto sia sicuro tenere l’importo in casa, o nel proprio portafogli e, di conseguenza, forse è più prudente recarsi presso lo sportello bancario di fiducia per depositare il frutto della vendita.
Un passo oltre c’è il tradizionale bonifico. In questo caso, i limiti sono due. Il primo è la revocabilità dello stesso, con il risultato che il compratore potrebbe dapprima versare la cifra e poi ritirarla, lasciando con l’amaro in bocca il venditore. Lo stesso, ma a parti invertite, vale nel caso in cui il compratore versi in anticipo il denaro, salvo poi non ottenere dal venditore quanto previsto.
Stiamo parlando, ovviamente, di casi limite. È pur vero, però, che questo genere di raggiri capitano davvero e, in questo senso, evitare di caderci è il miglior modo per non doverli successivamente risolvere a suon di denunce, ovvero di altri tipi di azioni risarcitorie. Ce n’è, insomma, un po’ per tutti. Fare attenzione e scegliere la strada giusta aiuta a non scivolare sul più bello.
Una vendita senza intermediari
Ogni vendita tra privati, se gestita nel giusto modo, snellisce i tempi e favorisce una rapida conclusione della trattativa. Vale anche per le moto usate che, senza intermediazioni nel mezzo, ovviamente non subiscono il sovraccarico di costo dovuto al lavoro di terzi nell’incontro tra domanda e offerta.
Se è vero che ormai puoi scegliere perfino il medico online, è altresì vero che provare il mezzo che si vuole acquistare, discuterne con il proprietario e definire i particolari favorisce la miglior conclusione della trattativa.
L’unica ricetta sta nella ragionevolezza, condizione che se adottata da venditore e compratore metterà entrambi al riparo da spiacevoli fuori programma.