I conservanti alimentari, fanno bene o male?

I conservanti alimentari sono indispensabili per poter gestire i tanti prodotti trasportati nel mondo per soddisfare le esigenze alimentari di una popolazione terrestre in costante crescita. Scopriamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche e vantaggi dei conservanti e perché non comportano danni al corpo umano.

L’esigenza di utilizzare i conservanti nell’industria alimentare

Le industrie che operano nel settore alimentare per proporre sulle tavole degli italiani e di qualsiasi altro consumatore diverse tipologie di prodotti a un’eccellente qualità necessariamente devono utilizzare delle sostanze che permettono di conservare nel tempo le caratteristiche del singolo alimento.

Infatti, gli alimenti sono caratterizzati da reazioni biochimiche che permangono nel tempo e, soprattutto quando si tratta di prodotti freschi, possono diventare un rischio concreto per la salute dell’uomo in quanto è più probabile che si dia avvio al fenomeno di proliferazione di microrganismi.

Numerosi studi scientifici effettuati negli anni hanno dimostrato che in alcune situazioni le caratteristiche di questi alimenti possono conservarsi più a lungo. Ad esempio, sono un valido alleato l’acqua, le temperature più fredde che vengono ottenute grazie al frigorifero e anche il calore che permette di avviare la cosiddetta fase di sterilizzazione quando le temperature superano i 100 gradi centigradi.

Altra soluzione per conservare più a lungo nel tempo gli alimenti è quella di utilizzare gli additivi conservanti. Sono sostanze chimiche che bloccano fenomeni degradativi e quindi impediscono la proliferazione degli agenti patogeni. Si può dare uno sguardo al sito www.chimitex.it per scoprire nel dettaglio alcuni prodotti chimici che permettono di ottenere un risultato davvero soddisfacente.

I conservanti additivi

Per contrastare la presenza dei microrganismi che rappresentano una minaccia concreta per la salute dell’uomo e per evitare che un determinato alimento si degradi troppo velocemente, oggi si utilizzano quelli che in gergo vengono definiti come additivi conservanti.

In particolare si utilizzano gli antimicrobici e gli antiossidanti. Nella prima categoria rientrano le sostanze che contrastano soprattutto la presenza dei microrganismi. Ce ne sono di diverse tipologie come l’acido benzoico, i solfiti molto utilizzati all’interno delle bevande alla frutta e nel vino, la natamicina che invece è una sostanza presa in considerazione per eseguire un funzionale trattamento che preserva la parte più superficiale dei formaggi per una conservazione più a lungo termine. Altri conservanti additivi che offrono un’azione antimicrobica sono l’acido sorbico molto adoperato per i prodotti ortofrutticoli trasformati, per i formaggi fusi e l’acido propionico usato anche per il pesce e l’aceto.

Nella categoria degli antiossidanti invece ci sono l’acido citrico che è normalmente contenuto in bevande analcoliche di largo consumo, salse che accompagnano la consumazione di alcuni prodotti alimentari e soprattutto nelle confetture che una volta aperte possono degradarsi abbastanza velocemente.

In questa categoria ci sono anche il tocoferolo molto utile per trattare efficacemente gli alimenti preparati con la carne e l’acido ascorbico il cui utilizzo è soprattutto orientato verso i prodotti da forno. Naturalmente questi additivi conservanti vengono utilizzati dalle industrie dell’alimentazione seguendo specifiche normative allo scopo anche di tutelare la salute delle persone e mantenere così il quantitativo al di sotto di livelli di pericolosità.

Conservanti alimentari, fanno bene o male

Spesso si tende a credere che i conservanti alimentari facciano male e per questo vengono demonizzati. Occorre fare è un importante distinguo. Infatti, quelli che normalmente sono riportati come conservanti sono delle sostante utilizzate nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Questo è essenziale perché vengono definite le tipologie di sostanze e soprattutto il quantitativo massimo presente.

Con tale approccio i conservanti non solo non fanno ma consentono di accedere a enormi benefici. Grazie a loro è possibile gustare un alimento prodotto a centinaia di chilometri di distanza godendo in pieno del sapore e del loro apporto nutrizionale.
L’Unione Europa dispone di organismi preposti al controllo della qualità degli alimenti che circolano all’interno degli stati membro per evitare ogni genere di rischio.